La Movida Madrileña è un movimento contro-culturale che nasce a Madrid nei primi anni della transizione post franchista che ben presto si è trasformato nella Movida spagnola ed è durato fino alla fine degli anni 80.
Convenzionamente si considerà che la Movida iniziò il 9 febbraio del 1980, a Madrid con il concerto omaggio a "Canito", Canito non era altri che José Enrique Cano Leal, un cantante spagnolo morto il 1 gennaio dello stesso anno in un tragico incidente stradale.
L' idea del concerto viene da una conversazione tra Enrique Urquijo, al tempo leader dei "Tos" che poi cambieranno nome in "Los Segretos" e Jose Vega, l' addetto al programma della associazione "Escuela de Caminos", associazione che nel tempo gestirà locali Cult di Madrid come la "Via Lactea" e "Il penta".
Al concerto che fu trasmesso da varie radio e televisioni spagnole, anche nazionali parteciparono i seguenti gruppi:
Tos
Nacha Pop
Alaska y los Pegamoides
Mamá
Paraíso
Mermelada
Trastos
Los Bólidos
Mario Tenia
Los Solitarios
I capisaldi del movimento furono probabilmente la rivista "Luna" e "Madrid Me Mata"
La rivista "Luna" fu creata da un gruppo di artisti, ed era a partecipazione aperta e gratuita . Riusci a vendere fino a 30000 copie al mese.
Le pubblicazioni erano molteplici e non esisteva una vera e propria linea editoriale, in quanto i vari artisti avevano ampia libertá.
La rivista, passata alla storia, anche per le incredibili feste che riuscì a organizzare, o sponsorizzare è un simbolo emblematico di Madrid e di una Spagna che cambia, infatti dopo la repressione (per lo meno a livello cultural- intellettuale) del regime di Franco "La Luna" è una delle espressioni più vive di una paese che si riprende la sua libertà di pensare.
Non vi erano più regole, nè preconcetti, ma solo libertá di creare.
Certo, non tutto il creato fu arte e a volte l' estrema voglia di libertà ha creato il mal uso della libertà stessa, ma si sa, molte volte gli uomini amano gli estremi.
"Madrid me mata" è stata una rivista disegnata e diretta Oscar Mariné e pubblicata complessivamente per soli 16 numeri. Il suo ruolo nella Movida madrileña deriva soprattutto dalla importanza del suo direttore.
Il movimento della Movida prese piede anche nella televisione e la rivista "Luna" fu l' ispirazione di programmi come " La bola de cristal", "Si yo fuera presidente "; il movimento ha avuto come cantanti simbolo Enrique Urquijo y Olvido Gara, come giornalista di riferimento, Francisco Umbral, che la sponsorizzava dalle pagine del "Pais", come autore di graffiti il "Muelle", Juan Carlos Argüello, come modelli culturali Andy Warhol e Miquel Barceló, come poeta principale Eduardo Haro Ibars e come locali di riferimento ad esempio:
Rock-Ola, Carolina, El Sol, El Penta, La Vía Láctea.
La foto appartiene alla galleria Casaroger .
L' evento attualmente maggiormente ricordato della movida è il cosidetto "concerto di primavera", realizzato il 23 maggio del 1981 dagli alunni della Scuola di Architettura e della Universitá Politecnica di Madrid, al concerto che parteciparono i seguenti artisti:
Farenheit 451, Alaska y los Pegamoides, Flash Strato, Los Modelos, Tótem, Rubi y los Casinos, Mamá, Los Secretos e Nacha Pop.
Il movimento in pochi anni da Madrid si diffuse per tutta Spagna, anche attraverso l' appoggio diretto , o indiretto di alcuni leader politici, principalmente membri del partito socialista.
La movida tra antifranchismo e cultura:
Una storica della transizione Teresa Vilarós ha osservato che la scomparsa di Franco e il suo regime ha supposto non solo la fine della dittatura, ma anche la nascita di movimenti culturali.
Condivido la sua opinione, il punto è analizzare la derivazione e il valore dei movimenti stessi.
La movida di Madridè stato un movimento troppo grande e vario per un giudizio univoco, mi azzarderei a considerarla come la rivoluzione psicologica di gruppi di giovani che si sono presi quella libertà che era stata privata alle generazioni precedenti, il movimento ha avuto grandi artisti, e allo stesso tempo è scaduto in eccessi, come la drammatica diffusione di droga nelle feste di quegli anni e la conseguente morte prematura di molti giovani.
Il senso della Movida è stato quello di cambiare una società di regole in una società di diritti, il tutto è permesso dopo il bastone franchista.
é impossibile parlare ora dei singoli artisti, sono stati troppi e vi sono molti esempi eccelsi, in questo vorrei sottolineare come la movida è stato un movimento culturale di massa.
La Movida è stata, soprattutto a Madrid a mi opinione anche un movimento anti-politico, i movimenti giovanili italiani e francesi degli anni 70, erano sempre stati legati al partito comunista, o socialista, quindi indirettamente allo stato:
si voleva cambiare lo Stato e le sue regole, la movida invece si disinteressa dello stato e della politica, ma cerca una libertà più anarchica e probabimente meno ipocritamente sociale.
La musica ha un ruolo fondamentale nel movimento, il rock e l' undergraund sono le tonalità più diffuse (non i cantautori come nei movimenti giovanili italiani e francesi), come a simboleggiare una rabbia, più che una protesta, una voglia di libertà più che una di giustizia.
Diamo ora una panoramica dei principali esponenti culturali della movida:
Cantanti: Kaka de luxe, Alaska y los Pegamoides, Pop Decó / Paraíso, Radio Futura, Nacha Pop, Los Secretos, Ejecutivos Agresivos, los Elegantes, Los Modelos, Tótem, Aviador Dro, Los Bólidos, Los Nikis, Los Zombies, Parálisis Permanente, Derribos Arias, Glutamato Ye-ye, Alphaville, RH+, La Mode, Las Chinas, Rubi y los Casinos, Gabinete Caligari, Los Coyotes, Farenheit 451, Los Monaguillosh, Décima Víctima, Flash Strato, Los Pistones, Alaska e Dinarama (quasi tutti di Madrid)
Registi: Pedro Almodóvar attraverso i seguenti film:
Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón (1980), Laberinto de pasiones (1982)
Fernando Trueba con ad esempio il film: Ópera prima
Fernando Colomo e Iván Zulueta.
Letteratura:
Gregorio Morales, Vicente Molina Foix, Luis Antonio de Villena, Javier Barquín, José Tono Martínez, Luis Mateo Díez, José Antonio Gabriel y Galán, José Luis Moreno-Ruiz e Ramón Mayrata.
Editoriali:
Ediciones Libertarias, La Piqueta, Ediciones La Banda de Moebius, Comuna Antinacionalista Zamorana
Comics: Ceesepe, El Hortelano, Agust, o Alberto García-Alix che fondarono il collettivo a Madrid «Cascorro Factory» con lo scopo di vendere i loro comics nel Rastro, furono loro a produrre i primi le prime vignette trasgressive della storia della Movida. A Barcelona, emerse un artista Nazario, il padre del comic underground locale. Posteriormente, la revista Madriz che funzionó de 1984 a 1987 fu il laboratorio delle nuove tendenze post moderne. Nelle sue pagine pubblicarono attori come Araguez, Arranz, Camús, Asun Balzola, Federico del Barrio, Juan Calonge, Ceesepe, Guillem Cifré, El Cubri, Santiago Cueto, Kiko Feria, Carlos Giménez, Guzmán el Bueno, Juan Jiménez, Ana Juan, LPO, Marcos, Martín, Ana Miralles, Rafa Negrete, José Manuel Nuevo, OPS, Raúl, Rubén, Sento, Luis Serrano, Carlos Torrente o Fernando Vicente.
Fotografi: Alberto García-Alix e Gorka de Duo
Pittura: Ceesepe, El Hortelano, Miguel Trillo, Patricia Gadea,Juan Ugalde, Juan Segura, Costus e Guillermo Pérez Villalta.
Moda: Ágatha Ruiz de la Prada
La foto appartiene alla Galería de Wuniatu
Convenzionamente si considerà che la Movida iniziò il 9 febbraio del 1980, a Madrid con il concerto omaggio a "Canito", Canito non era altri che José Enrique Cano Leal, un cantante spagnolo morto il 1 gennaio dello stesso anno in un tragico incidente stradale.
L' idea del concerto viene da una conversazione tra Enrique Urquijo, al tempo leader dei "Tos" che poi cambieranno nome in "Los Segretos" e Jose Vega, l' addetto al programma della associazione "Escuela de Caminos", associazione che nel tempo gestirà locali Cult di Madrid come la "Via Lactea" e "Il penta".
Al concerto che fu trasmesso da varie radio e televisioni spagnole, anche nazionali parteciparono i seguenti gruppi:
Tos
Nacha Pop
Alaska y los Pegamoides
Mamá
Paraíso
Mermelada
Trastos
Los Bólidos
Mario Tenia
Los Solitarios
I capisaldi del movimento furono probabilmente la rivista "Luna" e "Madrid Me Mata"
La rivista "Luna" fu creata da un gruppo di artisti, ed era a partecipazione aperta e gratuita . Riusci a vendere fino a 30000 copie al mese.
Le pubblicazioni erano molteplici e non esisteva una vera e propria linea editoriale, in quanto i vari artisti avevano ampia libertá.
La rivista, passata alla storia, anche per le incredibili feste che riuscì a organizzare, o sponsorizzare è un simbolo emblematico di Madrid e di una Spagna che cambia, infatti dopo la repressione (per lo meno a livello cultural- intellettuale) del regime di Franco "La Luna" è una delle espressioni più vive di una paese che si riprende la sua libertà di pensare.
Non vi erano più regole, nè preconcetti, ma solo libertá di creare.
Certo, non tutto il creato fu arte e a volte l' estrema voglia di libertà ha creato il mal uso della libertà stessa, ma si sa, molte volte gli uomini amano gli estremi.
"Madrid me mata" è stata una rivista disegnata e diretta Oscar Mariné e pubblicata complessivamente per soli 16 numeri. Il suo ruolo nella Movida madrileña deriva soprattutto dalla importanza del suo direttore.
Il movimento della Movida prese piede anche nella televisione e la rivista "Luna" fu l' ispirazione di programmi come " La bola de cristal", "Si yo fuera presidente "; il movimento ha avuto come cantanti simbolo Enrique Urquijo y Olvido Gara, come giornalista di riferimento, Francisco Umbral, che la sponsorizzava dalle pagine del "Pais", come autore di graffiti il "Muelle", Juan Carlos Argüello, come modelli culturali Andy Warhol e Miquel Barceló, come poeta principale Eduardo Haro Ibars e come locali di riferimento ad esempio:
Rock-Ola, Carolina, El Sol, El Penta, La Vía Láctea.
La foto appartiene alla galleria Casaroger .
L' evento attualmente maggiormente ricordato della movida è il cosidetto "concerto di primavera", realizzato il 23 maggio del 1981 dagli alunni della Scuola di Architettura e della Universitá Politecnica di Madrid, al concerto che parteciparono i seguenti artisti:
Farenheit 451, Alaska y los Pegamoides, Flash Strato, Los Modelos, Tótem, Rubi y los Casinos, Mamá, Los Secretos e Nacha Pop.
Il movimento in pochi anni da Madrid si diffuse per tutta Spagna, anche attraverso l' appoggio diretto , o indiretto di alcuni leader politici, principalmente membri del partito socialista.
La movida tra antifranchismo e cultura:
Una storica della transizione Teresa Vilarós ha osservato che la scomparsa di Franco e il suo regime ha supposto non solo la fine della dittatura, ma anche la nascita di movimenti culturali.
Condivido la sua opinione, il punto è analizzare la derivazione e il valore dei movimenti stessi.
La movida di Madridè stato un movimento troppo grande e vario per un giudizio univoco, mi azzarderei a considerarla come la rivoluzione psicologica di gruppi di giovani che si sono presi quella libertà che era stata privata alle generazioni precedenti, il movimento ha avuto grandi artisti, e allo stesso tempo è scaduto in eccessi, come la drammatica diffusione di droga nelle feste di quegli anni e la conseguente morte prematura di molti giovani.
Il senso della Movida è stato quello di cambiare una società di regole in una società di diritti, il tutto è permesso dopo il bastone franchista.
é impossibile parlare ora dei singoli artisti, sono stati troppi e vi sono molti esempi eccelsi, in questo vorrei sottolineare come la movida è stato un movimento culturale di massa.
La Movida è stata, soprattutto a Madrid a mi opinione anche un movimento anti-politico, i movimenti giovanili italiani e francesi degli anni 70, erano sempre stati legati al partito comunista, o socialista, quindi indirettamente allo stato:
si voleva cambiare lo Stato e le sue regole, la movida invece si disinteressa dello stato e della politica, ma cerca una libertà più anarchica e probabimente meno ipocritamente sociale.
La musica ha un ruolo fondamentale nel movimento, il rock e l' undergraund sono le tonalità più diffuse (non i cantautori come nei movimenti giovanili italiani e francesi), come a simboleggiare una rabbia, più che una protesta, una voglia di libertà più che una di giustizia.
Diamo ora una panoramica dei principali esponenti culturali della movida:
Cantanti: Kaka de luxe, Alaska y los Pegamoides, Pop Decó / Paraíso, Radio Futura, Nacha Pop, Los Secretos, Ejecutivos Agresivos, los Elegantes, Los Modelos, Tótem, Aviador Dro, Los Bólidos, Los Nikis, Los Zombies, Parálisis Permanente, Derribos Arias, Glutamato Ye-ye, Alphaville, RH+, La Mode, Las Chinas, Rubi y los Casinos, Gabinete Caligari, Los Coyotes, Farenheit 451, Los Monaguillosh, Décima Víctima, Flash Strato, Los Pistones, Alaska e Dinarama (quasi tutti di Madrid)
Registi: Pedro Almodóvar attraverso i seguenti film:
Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón (1980), Laberinto de pasiones (1982)
Fernando Trueba con ad esempio il film: Ópera prima
Fernando Colomo e Iván Zulueta.
Letteratura:
Gregorio Morales, Vicente Molina Foix, Luis Antonio de Villena, Javier Barquín, José Tono Martínez, Luis Mateo Díez, José Antonio Gabriel y Galán, José Luis Moreno-Ruiz e Ramón Mayrata.
Editoriali:
Ediciones Libertarias, La Piqueta, Ediciones La Banda de Moebius, Comuna Antinacionalista Zamorana
Comics: Ceesepe, El Hortelano, Agust, o Alberto García-Alix che fondarono il collettivo a Madrid «Cascorro Factory» con lo scopo di vendere i loro comics nel Rastro, furono loro a produrre i primi le prime vignette trasgressive della storia della Movida. A Barcelona, emerse un artista Nazario, il padre del comic underground locale. Posteriormente, la revista Madriz che funzionó de 1984 a 1987 fu il laboratorio delle nuove tendenze post moderne. Nelle sue pagine pubblicarono attori come Araguez, Arranz, Camús, Asun Balzola, Federico del Barrio, Juan Calonge, Ceesepe, Guillem Cifré, El Cubri, Santiago Cueto, Kiko Feria, Carlos Giménez, Guzmán el Bueno, Juan Jiménez, Ana Juan, LPO, Marcos, Martín, Ana Miralles, Rafa Negrete, José Manuel Nuevo, OPS, Raúl, Rubén, Sento, Luis Serrano, Carlos Torrente o Fernando Vicente.
Fotografi: Alberto García-Alix e Gorka de Duo
Pittura: Ceesepe, El Hortelano, Miguel Trillo, Patricia Gadea,Juan Ugalde, Juan Segura, Costus e Guillermo Pérez Villalta.
Moda: Ágatha Ruiz de la Prada
Immagine della rivista "Madrid me mata". |
La foto appartiene alla Galería de Wuniatu
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